Sto sperimentando nuove soluzioni per restituire allo spettatore modi sempre più coinvolgenti per diventare parte di un filmato o di una foto. Certamente siamo in un mondo dove le novità tecnologiche non permettono velocemente a tutti di godere degli stessi risultati immediatamente. Questa condizione non credo cambierà mai. La mia ricerca vuole dirigersi verso un servizio più ampio per mostrare la realtà, senza omissioni o singole immagini o momenti filmati da un unico punto di vista. Molto interessante, richiede una seria progettazione per alcuni tipi di filmati, documentari, narrazioni in singolo o accompagnati. La mole di lavoro dedicata alla post produzione, cioè all’elaborazione dei filmati ottenuti può variare: una singola passeggiata per conversare mostrando il paesaggio circostante, può non richiedere interventi se “è tutto buono” ciò che si filma; in casi diversi, dove si voglia inserire parti di altri filmati (non a 360) ma tradizionali, richiede un lungo intervento di costruzione e verifica. Se non siete riusciti a capire molto di tutto ciò, vi invito a guardare un progetto di Paul Mc Cartney, un ex Beatles, che ha inserito all’interno di una sua intervista su una canzona scozzese realizzata in tempi moderni, con pezzi di filmati della sua gioventù. Anche se non siete in grado di ascoltare e capire tutto in inglese, merita di dare un’occhiata a questo approccio filmico modernissimo. Questa è una delle direzioni che sto cercando di seguire nelle mie sperimentazioni. Buon ascolto e visione!

Il fatto di essere registi, obbliga a fare determinate scelte nel modo in cui si filmano eventi e si mostrano al proprio pubblico. Le fasi montaggio, i tempi, i punti di vista, possono rendere più avvincente la narrazione di un contenuto anche apparentemente comune. Certamente il modo in cui si mostrano le immagini ha uno stile soggettivo e non mutabile; in pratica, può piacere o meno. Con questo nuovo sistema, il video a 360 gradi, mi rendo conto che la visione viene personalizzata da chi guarda, lasciando a lui la ricerca dei contenuti.

Per questi motivi, ho voluto testare una nuova linea narrativa che scelgo di adottare insieme ad altre evoluzioni che mi riguardano. Si tratta di filmare con apparecchi adatti a registrare contemporaneamente audio e video dalle quattro direzioni intorno a noi ma anche sotto e sopra. Tutto ciò può rendere molto interessante, completo e originale il nostro viaggio. Perchè? Realisticamente guardando, vi troverete immersi nelle immagini come vivendo l’esperienza direttamente sul posto. E’ più difficile da scrivere che da fare: provate con la punta di un dito al centro dello schermo a strisciare verso le quattro direzioni. Seduti al pc, va fatto spostando il mouse nella direzione preferita. Il campo visivo si muoverà. Benvenuti nel mondo “immersivo” a 360 gradi!

Le possibilità narrative sono infinite. E’ possibile rivedere lo stesso filmato più volte e rinnovare il modo in cui si apprezzano i luoghi e ciò che offrono. Interessante? Mi pare di sì, anche per coloro che motivi differenti, non possono visitare quel luogo.

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